Dio ha Vinto!

 

Messaggi per Marcos Tadeu Teixeira a Jacareí SP, Brasile

 

sabato 5 ottobre 2013

Giorno di San Benedetto - Messaggio Comunicato al Veggente Marcos Tadeu - Durante le Apparizioni a Jacareí - SP - Brasile - Il 08.04.2007

 

SAN BENEDETTO PREGA PER NOI!

JACAREÍ, 8 APRILE 2007

CENACOLO DELLA DOMENICA DI PASQUA

MESSAGGI DALLA MADONNA - SAN BENEDETTO E SANTA RITA

COMUNICATI AL VEGGENTE MARCOS TADEU TEIXEIRA

MESSAGGIO DELLA MADONNA

"-Marcos, figlio benedetto e carissimo io ti benedico ancora oggi con tutte le solenni benedizioni del MIO Cuore Immacolato, che in questo giorno è stato così consolato e rallegrato nel vedere davanti a Me il Mio DIVINO Figlio risorto splendere più luminoso del sole!"

Benedico tutti i Miei figli che sono venuti oggi, vi benedico tutti in questo istante. Carissimi bambini, continuate con tutte le preghiere che vi ho comandato di fare, perché esse asciugano grandemente le Mie Lacrime e tolgono le Spine del dolore dal MIO CUORE. Continuate a pregare piccoli miei, perché quest'anno ho grandi progetti per voi, voglio farvi diventare grandi santi, ma ho bisogno della vostra collaborazione, delle vostre preghiere, della vostra obbedienza e docilità alla Mia voce. Per questo desidero che preghiate, che facciate una novena pregando ogni giorno sul rosario le seguenti parole:

"Cuore Divino di GESÙ, Provvedi affinché io diventi un grande santo, per la Tua gloria e quella della Tua Santissima Madre."

Se pregate così, miei piccoli figli, vi prometto che il Mio Figlio GESÙ vi concederà molte grazie e aiuti affinché possiate avanzare ed elevarvi nella santità. Voglio grande santità da voi, mi aspetto grandi cose da voi! Siete grandemente amati dal Signore e non potete rimanere fermi nel peccato. Le cose del mondo non sono per voi, le cose del CIELO lo sono. Il CIELO vi ha già scelti, piccoli miei figli; ora è necessario che scegliate il CIELO e ciò che desidera e ha pianificato per voi.

Continuate a pregare il SANTO ROSARIO ogni giorno, continuate con tutte le preghiere che vi ho dato e comandato di fare. Il Mio Cuore Immacolato è stato grandemente consolato da voi in quei giorni e anche il Cuore del Mio Figlio GESÙ.

Su di voi oggi riverso le copiose benedizioni del Mio Cuore Immacolato e Risorto, frutti dei Miei dolori e Lacrime."

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MESSAGGIO DA SAN BENEDETTO

"Marcos carissimo, sono io, Benedetto, che mi rallegro di vederti nuovamente oggi. Sono quasi due mesi da quando io e Rita venimmo con la Nostra Regina e grande Signora per benedirti nel tuo compleanno e oggi gioisco di poter venire anche a benedire tutte queste persone presenti.

Recita il Santo Rosario, è stato il Rosario a portarmi in Cielo, non sono stati tanti dei miei miracoli che mi hanno portato in Cielo, ma il Santo Rosario. Poiché amavo il Santo Rosario, lo pregavo nelle grotte dove vivevo e poi anche nel monastero; mi piaceva trascorrere molte ore pregando il Rosario senza desiderare o volere nient'altro. Per Me il Santo Rosario era come un favo di miele delizioso e dolce che rallegrava la Mia anima e faceva ardere e infiammare la Mia anima d'amore per Dio e Maria Santissima. Quante volte Ella Mi visitava durante la preghiera del Rosario, per mostrarMi la Sua gratitudine e predilezione per questa santissima e potente preghiera. Il Cielo, il Cielo diventò vicino e accessibile a Me grazie al Santo Rosario. Quanti doni ha concesso a Me il Santo Rosario, quante benedizioni e luci spirituali Mi ha elargito il Santo Rosario. Sono molto grato al Santo Rosario, sono molto grato alla Mia Regina e Signora che ce l'ha dato, che l'ha dato a tutta l'umanità.

Desidero che tu sia infiammato d'amore per il Santo Rosario, desidero che lo preghi con pietà e fervore, ogni volta che puoi in ginocchio e versando copiose lacrime di gratitudine alla Signora per averlo dato a tutta l'umanità.

Il Santo Rosario è il più grande dono, la più grande ricompensa e regalo che la Beata Vergine ha concesso al mondo dopo che il Verbo si fece Carne. Oh sì! In ogni grano del Rosario asciughi una Lacrima della Madre di Dio e nello stesso tempo ricevi da Lei una nuova grazia. Ogni volta che pronunci quelle benedette e meravigliose, sante parole 'Ave Maria piena di grazia' un raggio di grazia si riverserà dalla Beata Vergine e scenderà sulle vostre anime.

Prega il Santo Rosario, prega anche tutte le preghiere che Ella ti ha dato, perché queste preghiere annientano Satana e i demoni e fanno sì che molte anime sfuggano alle loro grinfie e si convertano e siano salvate.

Io, Benedetto ti do pace, ti lascio la pace e ti prometto la Mia protezione costante, per te che vieni Qui in questo luogo santo sempre e sei sempre qui ai piedi della Signora a consolarla; tu sei il Mio fratello, tu sei il Mio protetto, tu sei di Mia proprietà e Io ti custodirò e difenderò come tale. Pace."

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MESSAGGIO DA SANTA RITA DA CASCIA

"-Marcos... Beato Marcos IO RITA DA CASCIA, serva del SIGNORE e di MARIA SANTISSIMA, RITA dei Dolori e dei Dolori del SIGNORE e della SIGNORA, IO vi do la Mia benedizione oggi e a tutti quelli che sono qui anche la Mia benedizione... Amate la Passione di GESÙ, veneratela di più, contemplatela di più. Fate specialmente il venerdì una speciale riverenza alla Passione di GESÙ e adorazione della SANTA CROCE. Cercate di meditare ogni venerdì le LAVANDE del nostro Signore Gesù Cristo, cercate ogni venerdì di meditare anche i tormenti della SIGNORA DEI Dolori. La Passione di CRISTO è il più grande libro di santità che esiste, in essa ci sono lezioni per tutti gli uomini e per tutte le situazioni nella vita.

Nella Passione di GESÙ IO ho trovato tutta la Mia gioia e tutta la Mia pace.... Nella Passione di GESÙ IO ho trovato tutta la Mia forza e tutto il Mio Amore.... Nella Passione di GESÙ e di MARIA IO ho trovato tutto il Mio conforto e tutta la Mia gioia....

Anche voi lo troverete, se vi dedicherete ogni venerdì a meditare sulle sofferenze del nostro Signore e della MADRE dei Dolori, anche solo per almeno dieci piccoli minuti.

Provate... provate di sabato pomeriggio a consacrare il sabato alla SIGNORA dei Dolori come LEI stessa vi ha chiesto ieri. Ubbidite questi Messaggi della MADRE DI DIO e avrete la benedizione di DIO, nelle vostre anime e nelle vostre vite...

Vi dico veramente, qualunque cosa chiederete nel pomeriggio del sabato durante la preghiera e riparazione alla SIGNORA delle Sofferenze vi sarà concessa, a patto che non sia contraria alla volontà di DIO e non allontani le vostre anime da . Qualunque cosa verrà chiesta nel pomeriggio del sabato nella preghiera del sabato pomeriggio la SIGNORA delle Sofferenze vi concederà e NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO ve la darà, perché desidera più che mai vedere consolata-amata da tutti i Suoi Figli.

Questo luogo è Santo, qui il CIELO tocca la terra, Santi e Angeli popolano ed abitano questo posto notte e giorno. Venite qui e unitevi a noi in preghiera affinché in un solo coro possiamo adorare DIO, benedire il Suo Nome e quello della Sua SANTA MADRE e amarli e venerarli con speciale affetto, amore e devozione.

Vi dico veramente, chi difende questo luogo salvando le anime degli altri predestinerà la propria anima alla salvezza. IO RITA, vi difenderò, vi aiuterò sempre, pregatemi di più, ricordatevi specialmente di me il 22 di ogni mese e ricordatevi specialmente di il 4 di ogni mese con preghiere speciali. In questi giorni parlateci di più, pregateci, venite ai piedi delle Nostre immagini affinché lì possiamo riempirvi di Grazie... Nessuna Grazia vi sarà negata là, avrete libero e pieno accesso a tutte loro, raccoglierete quante Grazie potrete portare, quante Grazie potrete mietere....

Vi dico veramente, imitatemi nell'accettazione delle sofferenze e nella conformità con le sofferenze, con le afflizioni e l'angoscia di questa vita. Questa vita passa rapidamente e dolore e sofferenza non dureranno per sempre se saprete usarli a vostro vantaggio e favore accettandoli come veri gradini sulla santa scala che vi porta al CIELO.

Vi benediciamo tutti e vi auguriamo Pace..."

San Benedetto il Moro

Nascita: 31 marzo 1524 in Sicilia, Italia

Morte: 4 aprile 1589 a Palermo, Italia

Festa liturgica: 5 ottobre

Santo patrono: dei cuochi

San Benedetto OFM (Sicilia, 31 marzo 1524 - Palermo, 4 aprile 1589) (San Benedetto il Nero o San Benedetto l'Africano o San Benedetto il Moro).

Alcune versioni dicono che sia nato in Sicilia, nel sud Italia, nel 1524 in una famiglia povera e discendente da schiavi etiopici.

Altre versioni affermano che fosse uno schiavo catturato nell'Africa del Nord, cosa molto comune nel sud Italia a quel tempo.

In questo caso, sarebbe di origine moorica e non etiopica.

Comunque sia, tutti concordano che avesse il soprannome "Moro" per il colore della sua pelle.

Era un pastore e un contadino.

All'età di 18 anni aveva già deciso di consacrarsi al servizio di Dio, e a 21 anni i monaci eremiti fratelli di San Francesco d'Assisi lo chiamarono per vivere con loro ed egli accettò.

Fece voti di povertà, obbedienza e castità e camminava sempre a piedi nudi per le strade dormendo per terra senza coperte.

CONVENTO IN CUI VISSE SAN BENEDETTO

Era molto cercato dalla gente, che desiderava ascoltare i suoi consigli e chiedergli preghiere.

Adempiendo al suo voto di obbedienza, dopo 17 anni tra gli eremiti, fu assegnato a cucinare nel convento.

La sua pietà, saggezza e santità portarono i suoi fratelli in comunità a eleggerlo Superiore del Monastero, sebbene fosse analfabeta e laico, poiché non era stato ordinato sacerdote.

I suoi fratelli lo consideravano illuminato dallo Spirito Santo, perché fece molte profezie.

Alla fine del suo mandato come Superiore, riprese le sue attività in cucina con grande umiltà ma anche gioia.

Sempre preoccupato per chi era più povero di lui, per coloro che non avevano nemmeno il cibo quotidiano, prendeva alcune provviste dal convento, le nascondeva sotto i vestiti e le portava agli affamati che riempivano le strade delle città.

La tradizione narra che durante una di queste uscite, il nuovo Superiore del Convento lo sorprese e gli chiese,

"Cosa stai nascondendo lì sotto la tua cappa, Frate Benedetto?"

E il santo rispose umilmente, "Rose, mio signore!" e, aprendo l'abito, apparvero davvero rose di grande bellezza, non il cibo di cui sospettava il Superiore.

San Benedetto morì all'età di 65 anni il 4 aprile 1589 a Palermo, Italia.

Sulla porta della sua cella nel Convento di Santa Maria de Jesus a Palermo c'è una targa con l'iscrizione in italiano che indica essere stata la Cellula di San Benedetto e sotto le date 1524-1589, per indicare le date della sua nascita e morte.

Alcuni autori indicano il 1526 come anno di nascita, ma i frati del Convento di Santa Maria de Jesus considerano la data corretta essere il 1524.

Ogni anno dopo Pasqua si celebra una messa e una festa in suo onore nel paese portoghese di Coval, municipio di Santa Comba Dão.

UN'ALTRA NARRAZIONE

Siamo nel 1589. In una povera cella del convento francescano di Santa Maria de Jesus, a tre chilometri da Palermo, nella Sicilia meridionale, l'infermiere osserva il frate laico, un uomo analfabeta, fare alcuni movimenti sul letto di dolore in cui giace da due mesi.

Il suo volto, segnato dalla fatica dei 63 anni di intense attività apostoliche, si illumina in un momento. La sua bocca si apre e i suoi occhi diventano fissi ed estatici. "È la fine, il fratello sta varcando la soglia dell'eternità," pensò l'infermiere. E corse a chiamare altri frati per le preghiere finali del morente.

L'uomo malato, tuttavia, quando l'estasi è finita e l'infermiere è tornato, gli dice: " Non preoccuparti. Ti farò sapere il giorno e l'ora della mia morte. Morirò il 4 aprile ".

Al che l'infermiere replica, " Immagina, Frate, quanto sarà affollata questa casa!"

Infatti, egli conosceva benissimo la straordinaria fama di santità di quel frate, che era così grande ovunque mentre era ancora in vita, tanto da trovare raramente qualcosa di simile nella storia della Chiesa."

- " Puoi stare tranquillo, nessuno verrà ", lo rassicurò il Santo. Le due profezie si avverarono alla lettera.

In effetti, nel giorno della sua morte e sepoltura ci fu un grande afflusso di persone per la festa del Divino in una chiesa dello Spirito Santo alla periferia di Palermo, e così nessuno andò al convento.

Nel giorno stabilito, il Santo ricevette la consolazione dei Sacramenti della Chiesa: confessione, comunione, estrema unzione, inclusa la benedizione papale.

L'uomo malato si siede sul letto e, guardando verso il cielo, prega e contempla. Invoca i suoi santi patroni: San Francesco d'Assisi, San Michele Arcangelo, e gli Apostoli San Pietro e San Paolo.

In un certo momento durante le preghiere, e dopo una visione di Santa Ursula, Benedetto - questo è il nome dell'uomo morente - pronuncia ad alta voce: " Nelle tue mani, Signore, affido il mio spirito ". Poi si sdraia, chiude gli occhi e spira l'ultimo respiro.

RELIQUIE: ABITO INDOSSATO DA BENEDETTO

In quel preciso momento, non lontano da lì, Benedita Nastasi, 10 anni e nipote del Santo, osservando una colomba entrata in casa, sente la voce dello zio:

- " Benedita, vuoi qualcosa da lì.

- " Da lì, dove, zio mio?" - chiede la ragazza.

- "Dal Cielo, figlia mia" - conclude la voce familiare. E la piccola colomba scompare...

Il nostro molto popolare San Benedetto il Nero era chiamato Benedetto di San Filadelfo, poiché tale era il nome del luogo (oggi San Fratello) vicino a Messina (Sicilia) dove nacque nel 1526. Era figlio di schiavi etiopi acquistati dalla famiglia Manasseri.

Si sa che il Santo era un pastore, diventando in seguito eremita. Per obbedire a un ordine del Papa, entrò poi nell'Ordine Francescano come frate laico nel convento di Santa Maria de Jesus, nei pressi di Palermo.

Lì fu noto come cuoco miracoloso, poiché spesso gli Angeli dal Cielo scendevano per aiutarlo a preparare i pasti.

Sebbene fosse analfabeta e solo un frate laico, tali erano i doni e i carismi con cui la Divina Provvidenza adornò la sua anima che fu eletto Superiore e Maestro dei Novizi del convento.

Seguendo l'esempio del Serafico Padre San Francesco, suo Fondatore, il numero innumerevole di miracoli e prodigi operati già in vita da San Benedetto costituiscono anch'essi veri fioretti. È impossibile menzionarli tutti. Ci rimane solo da ricordarne almeno alcuni.

Guarigione dal cancro

Prima di stabilirsi nel convento di Santa Maria, Benedetto visse una vita eremitica a Nazana per otto anni e a Mancusa nella regione di Palermo.

La sua fama di santità era già alta. Un giorno, mentre passava attraverso Mancusa, fu chiamato a visitare una donna malata in un tugurio. "Non posso fare molto per lei, perché non sono un prete. Ma le posso fare visita e pregare per lei," rispose.

"Aiutami, Frate," gridò la povera donna, divorata da un cancro al seno che si stava diffondendo terribilmente. "Dammi una benedizione, per l'amor di Dio!"

Commosso dal dolore della malata e dall'angoscia dei suoi familiari, il Santo si avvicinò al letto, pregò con tutti i presenti, incoraggiò la malata ad avere Fede in Dio, e poi, su sua richiesta, tracciò il segno della croce sulla ferita nel suo seno. Istantaneamente fu guarita, lasciandole solo una cicatrice !

Poco dopo, Benedetto si ritirò per evitare qualsiasi ringraziamento o lode.

Resurrezione dei morti

Una volta, quattro signore di Palermo - Eulalia, Lucrezia, Francesca ed Eleonora, quest'ultima con il suo bambino di cinque mesi in braccio vennero a visitare il Santo nel convento di Santa Maria.

Durante il viaggio di ritorno verso la città, ancora vicino al convento, il carro si capovolse e schiacciò il bambino, che morì all'istante. I frati accorsero in loro aiuto, e Benedetto si trovò davanti alla scena patetica della madre che abbracciava il piccolo corpo senza vita.

Benedict si avvicinò a loro e disse: "Smettete di piangere. Il bambino non è morto; potete allattarlo."

Quelli intorno pensarono che il Santo fosse delirante. Tuttavia, non appena la madre gli obbedì, il bambino cominciò a sorridere, lasciando tutti sbalorditi.

Un fatto analogo accadde con il figlio di John George Russo. Durante una visita al convento insieme alla moglie e alcuni parenti, la carrozza in cui viaggiavano cadde da un ponte e il bambino rimase schiacciato.

"Abbiate grande fiducia nella Madonna. Preghiamo." Questo ricorso all'intercessione della Beata Vergine, del resto, era una costante in tutti gli interventi di San Benedetto.

Tutti si inginocchiarono e iniziarono a pregare; poi il bambino aprì gli occhi, risvegliandosi dal sonno della morte.

Anche prima che diventasse un eremita - e forse questo fu il primo miracolo compiuto da San Benedetto - a lui venne portato un bambino morto.

Addolorato, il Santo prese quel corpo inanimato nel braccio sinistro, e con la mano destra fece il segno della croce sulla piccola fronte congelata. Dopo che i presenti recitarono il Padre Nostro e l'Ave Maria, avvenne il miracolo della resurrezione!

Miracolo dei fiori

San Benedetto aveva l'abitudine di raccogliere gli avanzi del cibo dal convento nel suo grembiule da cucina, per distribuirli poi ai poveri.

Una volta il Santo incontrò il viceré della Sicilia, Vescovo Marcantonio Colonna, che, attratto dalla fama della sua santità, venne a fargli visita. Curioso, l'illustre visitatore chiese a Benedetto cosa stesse portando con tanta cura.

Lui semplicemente aprì il grembiule e mostrò... fiori, così freschi e profumati che il viceré li portò all'altare della sua cappella privata.

Pesci che appaiono e pani che si moltiplicano

Una volta le provviste del convento finirono. Era inverno e pioveva a dirotto. E i religiosi non riuscivano nemmeno ad uscire per elemosina.

Benedetto chiese a un frate, che lo stava aiutando in cucina, di aprire il Santo Vangelo da qualche parte e leggere ciò che era scritto. Fu letta la seguente passagg: "Non vi preoccupate per la vostra vita, di quello che mangerete; né del corpo, di come vi vestirete. Guardate gli uccelli dell'aria: non seminano, né mietono, né raccolgono nei granai. Eppure il Padre vostro celeste li nutre" (Mt 6:25-26).

Illuminato da queste parole e mosso dalla sua eroica fiducia nella Provvidenza, il Santo si mise al lavoro. Riempì ogni pentola, padella e grande contenitore del convento con acqua. La mattina dopo erano pieni di pesce fresco, molti dei quali vivi.

In un'altra occasione quando Benedetto, allora superiore del frate, ordinò al fratello portinaio Vito da Girgenti di distribuire pane ai poveri, i religiosi, vedendo che la fila era enorme, riservarono in fondo al cesto alcune pagnotte per i frati.

Il fatto giunse a conoscenza di Benedetto, il quale convocò il portinaio per richiamare tutti i poveri che erano rimasti senza pane: "Date tutto ai poveri nel cesto - ordinò Benedetto - perché la Provvidenza ci aiuterà."

Ubbidendo, Frate Vito notò con meraviglia che il pane nel cesto non finiva più; di quanto ne prendeva, tanto ne appariva! !

I frati ricadenti

Una volta, tre novizi decisero di scappare dal convento e tornare a casa. All'alba scalarono il muro, e in strada, mentre cantavano vittoria per la loro pseudo-facciata, videro una figura che si avvicinava. Era Frate Benedetto, che chiese: "Cosa state facendo qui a quest'ora? Tornate subito al convento!" E li consigliò di pregare molto per perseverare nella loro vocazione.

Mesi dopo, cadono nuovamente in tentazione di fuggire e si prendono grande cura che nessuno sappia nulla. Quando tornano a guadagnare la strada, si trovano faccia a faccia con Frate Benedetto, che apre le braccia dicendo: "Fermi lì, dove pensate di andare?" Le tre riconoscono un segno da Dio per perseverare, chiedono perdono al santo promettendo di non ripetere l'errore.

" Il Santo, il Santo"...

Con ogni miracolo che accadeva, la gente si radunava alla porta del convento, acclamando e lodando il Santo. La sua popolarità e venerazione diventarono tali da interrompere una volta un "Corpus Christi" processione. In quell'occasione, i frati partecipavano alla processione dalla Cattedrale di Palermo.

E a San Benedetto fu affidato il compito di portare la croce processionale, in testa alla processione. Mentre fissava gli occhi sul Crocifisso, si sentì rapito d'amore per Nostro Signore ed entrò in estasi. Il suo corpo cominciò a scivolare dolcemente, senza che i suoi piedi si muovessero.

Vedendo ciò, la gente esplose in grida di ammirazione: "Guardate il Santo, il Santo!" Le file della processione diventarono completamente disorganizzate. Quelli incaricati dell'ordine urlavano alla gente di mettersi in fila. Ma non c'era modo, e la processione riprese presto verso la Cattedrale...

Il corpo incorrotto

Quando, dopo le celebrazioni del Divino Spirito Santo, la gente seppe che Benedetto era morto e già sepolto, tutti si diressero verso Santa Maria de Jesus. La tomba si trovava in un luogo di difficile accesso, e l'afflusso massiccio di pellegrini disturbava la vita dei frati. E il loro numero cresceva ogni giorno, proporzionalmente alla diffusione delle notizie sui miracoli avvenuti vicino alla tomba.

Cominciarono a chiedere reliquie del Santo. Le sue vesti e le lenzuola del letto dove morì furono tagliate in strisce. Anche il suo letto e materasso vennero ridotti in piccoli pezzi, avidamente disputati dai visitatori.

Il 7 maggio 1592, tre anni dopo la sua morte, il corpo incorrotto ed esalante un dolce profumo è stato collocato in una teca installata in una cavità aperta nel muro della sacrestia della chiesa di Santa Maria de Gesù. Tuttavia, la sacristia divenne presto una cappella, con persone che cantavano, pregavano e facevano promesse. Questo per diciannove anni consecutivi.

Il 3 ottobre 1611, alla presenza del cardinale Doria, il corpo di San Benedetto è stato nuovamente trasferito in un magnifico urna di cristallo nella cappella laterale della chiesa stessa di Santa Maria de Gesù, nell'antico convento francescano, a tre chilometri da Palermo, una città che lo ha preso come suo Santo Patrono già nel 1652, prima del riconoscimento ufficiale della Chiesa.

San Benedetto è stato dichiarato beato il 1763 da Clemente XIII e canonizzato dal Papa Pio VII il 25 maggio 1807.

Devozione in Brasile

Lo stato di Bahia è stato il pionieristico nella devozione a San Benedetto nelle terre brasiliane.

Anche prima della sua canonizzazione, c'era una confraternita in suo onore. Contemporaneamente, la devozione al Santo ha messo radici profonde nel Maranhão.

Si sa che immagini di San Benedetto esistessero almeno dal 1680 a Olinda, Recife, Igaraçu (PE), Belém do Pará e Rio de Janeiro.

Lo stesso valeva per São Paulo. Un secolo prima che fosse dichiarato santo dalla Chiesa, era già venerato come tale nelle chiese frequentate dai membri della Venerabile Confraternita di Nossa Senhora do Rosário dos Homens Pretos (1707). E oggi la devozione al Santo è un fenomeno nazionale. Non mancano parrocchie, cappelle o almeno un altare con l'immagine del Santo Nero in tutto il Brasile.

PREGHIERA

O DIO, CHE IN SAN BENEDETTO IL NERO,

MANIFESTI LE TUE MERAVIGLIE,

CHIAMANDO ALLA TUA CHIESA

UOMINI DI TUTTI I POPOLI, RAZZE E NAZIONI,

CONCEDI PER LORO INTERCESSIONE,

CHE TUTTI,

RESI TUOI FIGLI E FIGLIE NEL BATTESIMO, VIVANO INSIEME COME VERI FRATELLI E SORELLE.

PER NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO, TUO FIGLIO, NELL'UNITÀ DELLO SPIRITO SANTO.

AMEN

TI LODO E BENEDICO, MIO PADRE,

SIGNORE DEI CIELI E DELLA TERRA,

PERCHÉ HAI RIVELATO AI PICCOLI

I MISTERI NASCOSTI DEL REGNO!

BUON E FEDELE SERVO, ENTRA NELLA GIOIA

DEL TUO SIGNORE GESÙ!

SAN BENEDETTO, PREGA PER NOI!

SAN BENEDETTO IL NERO, INTERCEDI PER NOI!

SAN BENEDETTO, PATRONO DEI CUOCHI, PREGA PER NOI!

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Fonti:

➥ MensageiraDaPaz.org

➥ www.AvisosDoCeu.com.br

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